Il problema delle liste di attesa nella Sanità è stato trattato nel corso della prima riunione del Tavolo della Sanità. Sono state messe insieme le esperienze del Tribunale del Malato di Fabriano e l’iniziativa intrapresa da questa primavera da Altroconsumo.
Le cause delle lunghe liste di attesa nella Sanità
Le lunghe liste d’attesa nella sanità pubblica sono influenzate da vari fattori. Prima di tutto, c’è una cronica carenza di personale e risorse nelle strutture ospedaliere pubbliche, un problema che si è aggravato ulteriormente durante la pandemia di COVID-19. La crisi sanitaria ha messo sotto pressione il sistema, rallentando le normali operazioni di prevenzione e diagnosi e generando un arretrato di visite ed esami non urgenti che è ancora difficile da smaltire.
Inoltre, la gestione inefficiente delle prenotazioni e la mancanza di coordinamento tra le diverse strutture sanitarie contribuiscono all’allungamento dei tempi. Le differenze tra regioni in termini di accesso ai servizi sanitari creano una disparità tra cittadini residenti in aree con sistemi più efficaci e quelli che vivono in regioni dove la gestione è meno organizzata.
Altroconsumo ha sottolineato che le disuguaglianze territoriali sono un altro elemento critico: in alcune regioni, l’accesso alle cure è significativamente più difficoltoso rispetto ad altre, creando una vera e propria “sanità a due velocità”: e la nostra Regione non è messa per niente bene.
L’iniziativa di Altroconsumo segue di qualche anno quella di Cittadinanza Attiva.
L’impatto sui pazienti
Per molti cittadini, le lunghe attese per ottenere cure sanitarie rappresentano un grave ostacolo, sia in termini di salute che di qualità della vita. Altroconsumo ha raccolto testimonianze di pazienti che hanno dovuto attendere mesi per una visita specialistica o un esame diagnostico ma che con il reclamo hanno ottenuto quanto dovuto nei tempi previsti dalla legge.
Uno degli effetti più diretti di queste inefficienze è l’aumento del ricorso al settore privato, con costi a carico del paziente. Chi può permetterselo opta per pagare di tasca propria, cercando di bypassare le lunghe liste d’attesa del sistema pubblico. Tuttavia, questa non è una soluzione sostenibile per tutti, e crea una diseguaglianza ulteriore tra chi può permettersi cure private e chi è costretto a subire i ritardi del sistema pubblico.
Liste di attesa: le domande più frequenti raccolte da Cittadinanza Attiva
Su questa pagina, Cittadinanza Attiva raggruppa e aggiorna le risposte alle domande più frequenti sui problemi legati alle liste di attesa.
Nel teso di ciascuna risposta, trovate anche il modulo relativo che descriviamo meglio più avanti.
Liste di attesa: l’iniziativa di Altroconsumo
Di fronte a questa situazione, Altroconsumo ha avviato diverse iniziative per chiedere un miglioramento della gestione delle liste d’attesa e per garantire ai cittadini un accesso più equo e tempestivo alle cure sanitarie. L’associazione ha lanciato azioni collettive, invitando i pazienti a unirsi per fare pressione sulle autorità sanitarie e richiedere il rispetto dei tempi di attesa stabiliti dalla legge.
Un punto centrale delle campagne di Altroconsumo è la richiesta di maggiore trasparenza. Spesso, i cittadini non hanno informazioni chiare riguardo ai tempi di attesa effettivi e non sanno come monitorare lo stato della loro prenotazione. Altroconsumo ha evidenziato la necessità di piattaforme digitali più efficienti e di un sistema che consenta ai pazienti di verificare in tempo reale la propria posizione in lista, offrendo una maggiore chiarezza e prevedibilità. Anche il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è visto come una possibile soluzione per migliorare la gestione delle prenotazioni.
Cosa sapere per evitare problemi con le liste di attesa?
Per affrontare in modo strutturale il problema delle liste d’attesa, Altroconsumo ha avanzato una serie di proposte. Prima fra tutte, una riforma del sistema di prenotazione, che dovrebbe essere centralizzato e meglio coordinato a livello nazionale. Questo permetterebbe di distribuire meglio i carichi di lavoro tra le diverse strutture sanitarie, riducendo le disparità regionali e accelerando l’accesso alle cure.
Sii consapevole della priorità della tua impegnativa.
Non tutti i cittadini sanno, infatti, che il Servizio Sanitario Regionale è obbligato per legge a rispettare i tempi indicati nell’impegnativa del medico.
La fonte normativa è il Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa 2019 – 2021 (brevemente PNGLA). Il recente intervento del Governo Meloni sulle liste d’attesa non ha introdotto nessuna novità normativa che abbia diretto impatto sui cittadini ma sono norme organizzative, alcune delle quali già efficaci con il PNGLA 2019 – 2021.
Vediamo nel dettaglio quali sono questi tempi:
Codice – Significato | Termine entro il quale deve essere fatto l’esame/visita |
U – Urgente | non oltre 72 ore |
B – Breve | non oltre 10 giorni |
D – Differibile | massimo 30 giorni per le visite, 60 giorni per esami e prestazioni strumentali |
P – Programmabile | attesa massima di 120 giorni |
Cosa fare se la lista d’attesa è troppo lunga
Questi i consigli di Altroconsumo e di Cittadinanza Attiva:
- accettare sempre l’appuntamento che ci viene offerto anche se supera il termine previsto per legge;
- annotarsi il numero dell’operatore con il quale stiamo parlano e, in caso di agende chiuse o non disponibili, chiedere di essere messi in lista d’attesa;
- riprovare a chiamare il CUP nei giorni successivi;
- contattare direttamente la struttura privata convenzionata;
- fare un reclamo.
Fare un reclamo
Vediamo nel dettaglio cosa fare a seconda delle situazioni:
Sempre occorre avere un riferimento riscontrabile della data della telefonata o dell’accesso al CUP: per questo chiedere il numero dell’operatore e annotarsi l’orario della chiamata, oltre alla data naturalmente.
Potete scegliere di usare il modello predisposto da da Altroconsumo o quello di Cittadinanza Attiva: il reclamo deve contenere alcuni dati essenziali:
- dati del cittadino che chiede la prestazione unitamente al codice fiscale
- data, orario dell’accesso e numero dell’operatore di riferimento
- struttura o servizio, per esempio se CUP telefonico, CUP dell’Ospedale di Fabriano, Farmacia (nome della farmacia)
- descrivere la prestazione richiesta come indicata nella impegnativa e il quesito diagnostico
- la priorità assegnata (uno dei codici indicati sopra)
- la riposta ricevuta dall’operatore.
Questi i moduli predisposti da Cittadinanza Attiva:
- Reclamo per agende bloccate
- Reclamo per il rispetto dei tempi di attesa di visite ed esami
- Reclamo per il rispetto dei tempi per gli interventi chiurgici.
Collegandosi a questa pagina del sito di Altroconsumo e lasciando i propri dati per aderire all’azione collettiva contro le liste d’attesa, è possibile scaricare tre modelli di lettere:
- Lettera di reclamo agende bloccate
- Lettera di reclamo rispetto tempi attesa visite esami
- Lettera ti reclamo rispetto tempi ricovero
Nella stessa pagina troverete anche gli indirizzi di tutte le Direzioni Sanitarie alle quali inviare le diffide. Ai suggerimenti di Altroconsumo aggiungiamo anche la sollecitazione a inviare una PEC, ovvero un messaggio di Posta Elettronica Certificata che ha valore legale di certificazione del mittente e della certezza della data. La ricevuta di avvenuta consegna di una PEC è un documento che è possibile esibire in un eventuale contenzioso giudiziario e quindi, ha decisamente un peso maggiore di un semplice messaggio email. Altrimenti potete ricorrere alla vecchia raccomandata postale: ma visto che si tratta di inviare lettere a più destinatari (Direzione Sanitaria e Direzione dell’AST, Difensore Civico ecc.) l’acquisto di una PEC diventa subito la soluzione più conveniente.
Liste di attesa: gli indirizzi della Regione Marche
Per facilità, riportiamo qui gli indirizzi raccolti da Altroconsumo per quanto riguarda la Sanità delle Marche:
Direzione Generale Sanità
PEC: regione.marche.direzionesociosan@emarche.it
EMAIL: n.d.
Difensore civico
PEC: assemblea.marche.garantediritti@emarche.it
EMAIL: garantediritti@regione.marche.it – difensore.civico@regione.marche.it
Azienda Sanitaria Territoriale
AST PESARO E URBINO
PEC ASL/DIREZIONE GENERALE: ast.pesarourbino@emarche.it
EMAIL ASL/DIREZIONE GENERALE: direzionegenerale.ast.pu@sanita.marche.it
URP EMAIL: urp.ast.pu@sanita.marche.it
AST ANCONA
PEC ASL/DIREZIONE GENERALE: ast.ancona@emarche.it
EMAIL ASL/DIREZIONE GENERALE: direzionegenerale.ast.an@sanita.marche.it
URP EMAIL: urp.ast.an@sanita.marche.it
AST MACERATA
PEC ASL/DIREZIONE GENERALE: ast.macerata@emarche.it
EMAIL ASL/DIREZIONE GENERALE: direzionegenerale.ast.mc@sanita.marche.it
URP EMAIL: urp.ast.mc@sanita.marche.it
AST FERMO
PEC ASL/DIREZIONE GENERALE: ast.fermo@emarche.it
EMAIL ASL/DIREZIONE GENERALE: direzionegenerale.ast.fm@sanita.marche.it
URP EMAIL: urp.ast.fm@sanita.marche.it
AST ASCOLI PICENO
PEC ASL/DIREZIONE GENERALE: ast.ascolipiceno@emarche.it
EMAIL ASL/DIREZIONE GENERALE: direzionegenerale.ast.ap@sanita.marche.it
URP EMAIL: urp.ast.ap@sanita.marche.it
La visita specialistica intra moenia
Che cosa chiediamo con uno dei moduli di Altroconsumo o di Cittadinanza Attiva?
- di essere contattati al più presto per fissare un appuntamento
- di avere un appuntamento nei tempi previsti dalla prescrizione del mio medico curante
- che l’appuntamento sia nella struƩura in cui sono stata/o già preso in carico come paziente, oppure in una struttura che io possa raggiungere facilmente, nel rispetto del principio di prossimità o raggiungibilità, come stabilito dal PNGLA 2019-21
- che in caso non riusciate a rispettare i tempi massimi d’attesa previsti dalla mia prescrizione, attuiate un percorso di tutela, come previsto dal PNGLA 2019-21, consentendomi di effettuare una prima visita o esame diagnostico in regime di intra-moenia presso struttura pubblica, oppure presso un erogatore privato accreditato, a vostre spese, riservando a me la sola partecipazione al costo della prestazione (ticket) se dovuta.
In questo caso, ottenuta una risposta dall’AST, il cittadino e la cittadina potranno fruire della prestazione intra moenia pagando solo il ticket al Servizio Sanitario.
Intra Moenia
“Intramoenia” si riferisce alle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa.
Sarà onere dello specialista, richiedere alla Azienda Sanitaria il rimborso della sua competenza per la parte eccedente quella coperta dal Servizio Sanitario Regionale.
Liste di attesa e ruolo degli specialisti
Troppo spesso arrivano segnalazioni di inadempimenti da parte degli specialisti riguardo i compiti che invece dovrebbero assolvere. Richiamamoli qui brevemente affinché tutti i cittadini e tutte le cittadine conoscano bene i propri diritti e li facciano valere:
- dopo la prima visita è dovere dello specialista fissare al paziente appena visitato il prossimo appuntamento. Per farlo, tutti i medici specialisti possono accedere a una funzionalità a loro riservta che si chiama MyCUP: con questo portale lo specialista fissa l’appuntamento al paziente rilasciandogli allo stesso tempo la relativa impegnativa senza dover tornare dal medico di famiglia;
- spesso, al termine di una visita, lo specialista indica una serie di farmaci che il paziente deve assumere. Capita a volte che lo specialista rinvii il paziente al medico di famiglia perché faccia le ricette per i medicinali: invece il paziente deve uscire dalla visita specilistica già con le ricette in mano così da potersi recare subito in farmacia ad acquistare i farmaci di cui ha bisogno senza dover passare dal proprio medico di famiglia.
Se questo non accade e lo specialista si rifiuta di adempiere, le cittadini e i cittadini una serie di strumenti per far valere le proprie ragioni:
- rivolgersi al Tribunale del Malato di Fabriano.
- inviare una segnalazione anonima utilizzando il nuovo servizio messo a disposizione da questo gruppo di lavoro,
- partecipare alle prossime riunioni del Tavolo della Sanità e capire insieme come far cambiare le cose.
Liste di attesa: cosa fare
Inoltre, è fondamentale aumentare gli investimenti nel settore sanitario pubblico, in particolare per quanto riguarda l’assunzione di nuovo personale medico e infermieristico. La carenza di personale è uno dei principali fattori che rallenta l’erogazione dei servizi, e solo con un piano di reclutamento adeguato si potranno ridurre i tempi di attesa in modo significativo.
Altroconsumo ha anche sottolineato l’importanza di un controllo più rigoroso delle strutture sanitarie, per assicurarsi che rispettino i tempi previsti per le visite e gli esami. Proponendo un sistema di sanzioni per le strutture che non rispettano i tempi di attesa, l’associazione spera di incentivare un miglioramento nella gestione delle prenotazioni.
Il ruolo delle tecnologie digitali
Un altro aspetto importante delle proposte di Altroconsumo riguarda l’adozione di tecnologie digitali per migliorare l’accesso ai servizi sanitari. Le applicazioni mobili e i portali web possono essere strumenti utili per permettere ai cittadini di gestire in modo più efficace le proprie prenotazioni. Alcune regioni italiane hanno già implementato applicazioni che consentono di prenotare visite ed esami online, ma l’utilizzo di queste tecnologie non è ancora diffuso a livello nazionale.
Altroconsumo suggerisce di ampliare l’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), che consente di accedere alla propria storia clinica e di monitorare lo stato delle prenotazioni direttamente da casa. Questo strumento potrebbe essere integrato con sistemi di notifica che avvisano i pazienti quando una visita è disponibile, riducendo il rischio di sovrapposizioni o ritardi.
Conclusioni
Il problema delle liste d’attesa nella sanità pubblica italiana rappresenta una sfida complessa che richiede interventi a vari livelli. Altroconsumo, attraverso le sue iniziative, cerca di portare alla luce queste criticità e di spingere per una riforma che migliori l’efficienza del sistema e garantisca un accesso equo e tempestivo alle cure per tutti i cittadini. Le soluzioni proposte includono un miglioramento della gestione delle prenotazioni, un aumento degli investimenti nel settore sanitario pubblico e un uso più diffuso delle tecnologie digitali per facilitare l’accesso ai servizi. Tuttavia, per ottenere cambiamenti significativi, è necessaria una volontà politica forte e un impegno a lungo termine.